In questo libro Stefano Zampieri, noto consulente filosofico e già presidente di Phronesis, l'associazione nazionale dei consulenti filosofici, propone di indirizzare il percorso di ricerca delle pratiche filosofiche nella direzione di una Filosofia nel Quotidiano, cioè una filosofia che superi la forma del dualismo, e che pensi l'uomo nella sua interezza, come tessuto di pensiero e di azione, come unità complessa di corpo e psiche.
Si tratta dunque di interrogare l'esistenza in quanto accesso al mondo, in quanto coincidenza di corporeità e spazialità: siamo nel mondo in quanto corpi, siamo corpi nel mondo. E' chiaro allora che una Filosofia nel quotidiano non può che partire dalla centralità della nozione di spazio, che tuttavia deve essere profondamente ripensata, perchè il modello dello spazio contenitore, lo spazio inteso come il luogo neutro e misurabile in cui stanno le cose, lo spazio geometrico che si afferma con la Prospettiva matematica del '400 per quanto sia essenziale alla nostra esistenza, per quanto ci fornisca gli strumenti di cui la tecnica ha bisogno per renderci la vita più facile e più vivibile, non esaurisce affatto la nostra esperienza dello spazio, che è invece prima di tutto spazio vissuto.
Ecco allora che dopo aver elaborato teoricamente tale questione nella prima parte del libro, Zampieri affronta nella seconda parte la lettura di una serie di spazi di vita: lo spazio confine, lo spazio paesaggio, lo spazio città, lo spazio strada, lo spazio ponte, lo spazio casa, lo spazio porta, lo spazio finestra, lo spazio giardino, offrendo per ognuna di queste figure una matrice di lettura in grado di suscitare interrogativi e di sollecitare nel lettore l'esigenza di porsi a propria volta di fronte agli spazi della propria esistenza sottraendoli all'indifferenza. Perché la nostra identità non è avulsa dal mondo, siamo il mondo che costruiamo e a sua volta il mondo ci determina e ci caratterizza. Non possiamo pensarci se non dentro un mondo. Nella terza parte del libro la prospettiva si amplia ed entrano in gioco la terra e la pluralità dei mondi, l'identità terrestre e la globalizzazione, e persino la prospettiva di una utopia planetaria come estrema possibilità di salvezza dal disastro.
Resta da chiarire, forse, quale interesse quest'opera possa rivestire per il mondo delle pratiche filosofiche. E la risposta l'ha data l'autore stesso in un recente convegno a Venezia: la Filosofia nel quotidiano si propone come il naturale sviluppo delle pratiche filosofiche, uno sviluppo che era già chiaro fin dall'inizio, nel senso che non è possibile affrontare i disagi dell'esistenza se non a partire dalla messa in questione del quotidiano, della vita reale delle persone, e dunque prima di tutto dai luoghi di vita; che si tratti di disagi familiari o di questioni professionali, pensare le dinamiche individuali come astratte e separate dai luoghi fisici in cui si realizzano significa rinunciare a capire una parte importante del problema. Ecco allora, il libro di Zampieri si offre come un essenziale strumento di lavoro per il consulente filosofico.
Stefania Bernabeo
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