• Augusto Cavadi •
Nella mattina di mercoledì 15 maggio 2024 si è concluso, presso la Casa circondariale "Pagliarelli" di Palermo, il corso di "filosofia-in-pratica" a cura dell'Asvope (Associazione di volontariato penitenziario). I 12 detenuti che vi hanno preso parte hanno esposto la sintesi dell'esperienza, evocando alcuni temi affrontati in circolo con Francesco Chinnici, Maria Antonietta Spinosa e me: l’importanza della riflessione personale per conquistare la libertà delle proprie scelte di vita; la ricchezza del confronto dialogico con chi la pensa differentemente da noi; la differenza fra “ben-essere” e “ben-avere”; l’insufficienza del PIL di una nazione per misurare la qualità della vita dei cittadini; la tavola dei “valori” che danno sapore e senso all’esistenza umana...
Gli interventi hanno, inoltre, evidenziato la soddisfazione per il clima paritetico di ogni sessione: ognuno aveva diritto di parola esattamente come ogni altro, indipendentemente dai ruoli istituzionali (detenuto, docente volontario, educatore carcerario, etc.), senza che qualcuno si arrogasse compiti pedagogici o terapeutici o catechetici.
L'incontro è stato arricchito dalla presenza del dott. Santi Consolo, attuale Garante dei detenuti per la Sicilia, al quale i presenti hanno consegnato una lettera-pro memoria con l'elenco di alcune criticità sofferte per ragioni strutturali (nonostante l'impegno soggettivo di tutto il personale preposto all'amministrazione e alla gestione della Casa): difficoltà a sottoporsi a visite mediche e ancor più ad accertamenti specialistici in strutture ospedaliere; sovraffollamento nelle celle, prive di riscaldamento; frequente mancanza di acqua calda nelle docce; impossibilità di privacy nelle videochiamate con i familiari; assenza di collegamenti telematici per chi segue corsi universitari...
A sua volta il dott. Consolo (accompagnato nella biblioteca sede delle sessioni di "pratica filosofica" dalla Direttrice Maria Luisa Malato e dalle dott.sse Marisa Di Pasquali e Donatella Farruggia), senza accenti retorici ma con palpabile empatia umana, ha esposto le difficoltà oggettive sistemiche (di natura sia normativa che burocratico-amministrativa) con cui si devono fare i conti e ha ribadito la sua volontà di affrontarle (pur nei limiti ben circoscritti della sua attuale funzione di stimolo e di moral suasion).
L'incontro si è concluso con la consegna degli attestati di partecipazione, di alcuni libri e segnalibri-ricordo (nei quali veniva riportata la poesia di Erri De Luca “Valore”) nonché con un momento conviviale che – secondo l'espressione di un detenuto presente – ha regalato «un momento di vita normale» rompendo la monotonia della condizione carceraria.
Gli interventi hanno, inoltre, evidenziato la soddisfazione per il clima paritetico di ogni sessione: ognuno aveva diritto di parola esattamente come ogni altro, indipendentemente dai ruoli istituzionali (detenuto, docente volontario, educatore carcerario, etc.), senza che qualcuno si arrogasse compiti pedagogici o terapeutici o catechetici.
L'incontro è stato arricchito dalla presenza del dott. Santi Consolo, attuale Garante dei detenuti per la Sicilia, al quale i presenti hanno consegnato una lettera-pro memoria con l'elenco di alcune criticità sofferte per ragioni strutturali (nonostante l'impegno soggettivo di tutto il personale preposto all'amministrazione e alla gestione della Casa): difficoltà a sottoporsi a visite mediche e ancor più ad accertamenti specialistici in strutture ospedaliere; sovraffollamento nelle celle, prive di riscaldamento; frequente mancanza di acqua calda nelle docce; impossibilità di privacy nelle videochiamate con i familiari; assenza di collegamenti telematici per chi segue corsi universitari...
A sua volta il dott. Consolo (accompagnato nella biblioteca sede delle sessioni di "pratica filosofica" dalla Direttrice Maria Luisa Malato e dalle dott.sse Marisa Di Pasquali e Donatella Farruggia), senza accenti retorici ma con palpabile empatia umana, ha esposto le difficoltà oggettive sistemiche (di natura sia normativa che burocratico-amministrativa) con cui si devono fare i conti e ha ribadito la sua volontà di affrontarle (pur nei limiti ben circoscritti della sua attuale funzione di stimolo e di moral suasion).
L'incontro si è concluso con la consegna degli attestati di partecipazione, di alcuni libri e segnalibri-ricordo (nei quali veniva riportata la poesia di Erri De Luca “Valore”) nonché con un momento conviviale che – secondo l'espressione di un detenuto presente – ha regalato «un momento di vita normale» rompendo la monotonia della condizione carceraria.
Augusto Cavadi