• Maria D'Asaro •
L'intuizione si deve al professore Augusto Cavadi che, all'inizio degli anni Ottanta, ha proposto a un gruppo di studenti liceali e universitari una vacanza speciale: trascorrere alcuni giorni insieme per confrontarsi su importanti temi filosofici ed esistenziali. Anni dopo, l'idea è stata sposata anche da uno studioso di filosofia antica, il professore Elio Rindone, che, insieme a Cavadi, nel 1998 l'ha riproposta. Sono nate così le "Vacanze filosofiche per... non filosofi", iniziativa che quest'anno è giunta alla sua ventitreesima edizione.
Le vacanze filosofiche per non filosofi sono caratterizzate da alcuni ingredienti che ne hanno garantito continuità e successo: il pluralismo degli orientamenti filosofici, che dà a ciascuno la possibilità di esprimere le proprie idee e presuppone, nello stesso tempo, la disponibilità ad ascoltare senza preconcetti le ragioni altrui; l'impegno a trattare con atteggiamento critico anche tematiche di carattere religioso o politico, nel rispetto comunque di tutte le convinzioni; il tono divulgativo delle relazioni, prive di paroloni incomprensibili e tecnicismi eruditi; la varietà degli approcci e degli stili comunicativi dei relatori che, di volta in volta, hanno il compito di avviare la conversazione di gruppo.
I partecipanti alle vacanze filosofiche non sono specialisti della filosofia, ma persone che desiderano coniugare l'approfondimento su temi di rilevanza teorica ed esistenziale con una rilassante permanenza in uno dei tanti luoghi incantevoli del nostro Paese.
Infatti, punto di forza non secondario delle vacanze filosofiche è la scelta di luoghi che – per il clima, la bellezza della natura e del paesaggio – favoriscono il relax e l'atteggiamento riflessivo nonché la possibilità di coniugare gli incontri con passeggiate ed escursioni. Erice, Norcia, Ostuni, Macugnaga (alle pendici del Monte Rosa), Lovere (in val Seriana, sulla sponda occidentale del lago d’Iseo), Pescasseroli, Santa Fosca in Cadore: queste alcune delle sedi delle vacanze filosofiche nell'ultimo decennio. Vacanze che, quest'anno, si sono svolte dal 21 al 27 agosto in Abruzzo, a Roccaraso, comune montano di 1250 metri, immerso in un territorio di elevato interesse naturalistico, inserito in parte nel Parco Nazionale della Majella.
E a Roccaraso i vacanzieri amanti della riflessione filosofica si sono interrogati sulla società democratica e i suoi presunti "nemici" di ieri e di oggi: sulla scia dei testi di Hanna Arendt e Karl Popper – rispettivamente "Le origini del totalitarismo" e "La società aperta e i suoi nemici" – i relatori Elio Rindone, Augusto Cavadi e Francesco Dipalo si sono chiesti se, in qualche modo, Platone, Hegel e Marx siano stati teorici, anche loro malgrado, dei totalitarismi del 1900; mentre Giacomo Vaiarelli ha presentato il pensiero suggestivo di marxisti eretici non totalitaristi quali Rosa Luxemburg e Ernst Bloch, nonché le proposte teoriche sulla costruzione di una società giusta e democratica da parte del filosofo statunitense John Rawls.
I due seminari giornalieri su temi così cruciali per la convivenza umana sono stati arricchiti dagli interventi costruttivi e appassionati della trentina di convenuti, che hanno potuto respirare a pieni polmoni l'aria pulita di pinete e faggete di cui è ricco il circondario, compiendo passeggiate e piccole escursioni. I partecipanti hanno anche goduto della bellezza dei comuni vicini a Roccaraso: Rivisondoli; Castel di Sangro, col suo fiume omonimo e la suggestiva cattedrale dedicata a san Rufo; Pescocostanzo, uno dei borghi storici d'Abruzzo, che ha conservato l’impronta medioevale, con i suoi edifici in pietra e le sue suggestive scalinate, ma che dispone anche di accoglienti punti di ristoro e di una nutrita varietà di negozietti di artigianato e gastronomia locale. Non sono mancate infine la visita a uno degli eremi dove, secondo la tradizione, sarebbe vissuto il papa Celestino V e una gita al lago di Barrea, nella zona dell'alto Sangro.
Terminata la vacanza filosofica, i partecipanti tornano alle proprie occupazioni e alle proprie città – Bergamo, Palermo, Varese, Roma, persino Parigi – con la mente e con gli occhi pieni di bellezza e di pensieri nuovi, più consapevoli delle proprie idee sulla vita e sulla società e più attenti alle dinamiche del pensiero sottese ai fatti storici.
Con l'auspicio che, anche in quest'epoca di confusione, di corruzione e di 'passioni tristi', il "principio speranza" di Ernst Bloch abbia accresciuto in loro la sensibilità etica e la passione civile e politica.
Le vacanze filosofiche per non filosofi sono caratterizzate da alcuni ingredienti che ne hanno garantito continuità e successo: il pluralismo degli orientamenti filosofici, che dà a ciascuno la possibilità di esprimere le proprie idee e presuppone, nello stesso tempo, la disponibilità ad ascoltare senza preconcetti le ragioni altrui; l'impegno a trattare con atteggiamento critico anche tematiche di carattere religioso o politico, nel rispetto comunque di tutte le convinzioni; il tono divulgativo delle relazioni, prive di paroloni incomprensibili e tecnicismi eruditi; la varietà degli approcci e degli stili comunicativi dei relatori che, di volta in volta, hanno il compito di avviare la conversazione di gruppo.
I partecipanti alle vacanze filosofiche non sono specialisti della filosofia, ma persone che desiderano coniugare l'approfondimento su temi di rilevanza teorica ed esistenziale con una rilassante permanenza in uno dei tanti luoghi incantevoli del nostro Paese.
Infatti, punto di forza non secondario delle vacanze filosofiche è la scelta di luoghi che – per il clima, la bellezza della natura e del paesaggio – favoriscono il relax e l'atteggiamento riflessivo nonché la possibilità di coniugare gli incontri con passeggiate ed escursioni. Erice, Norcia, Ostuni, Macugnaga (alle pendici del Monte Rosa), Lovere (in val Seriana, sulla sponda occidentale del lago d’Iseo), Pescasseroli, Santa Fosca in Cadore: queste alcune delle sedi delle vacanze filosofiche nell'ultimo decennio. Vacanze che, quest'anno, si sono svolte dal 21 al 27 agosto in Abruzzo, a Roccaraso, comune montano di 1250 metri, immerso in un territorio di elevato interesse naturalistico, inserito in parte nel Parco Nazionale della Majella.
Augusto Cavadi |
I due seminari giornalieri su temi così cruciali per la convivenza umana sono stati arricchiti dagli interventi costruttivi e appassionati della trentina di convenuti, che hanno potuto respirare a pieni polmoni l'aria pulita di pinete e faggete di cui è ricco il circondario, compiendo passeggiate e piccole escursioni. I partecipanti hanno anche goduto della bellezza dei comuni vicini a Roccaraso: Rivisondoli; Castel di Sangro, col suo fiume omonimo e la suggestiva cattedrale dedicata a san Rufo; Pescocostanzo, uno dei borghi storici d'Abruzzo, che ha conservato l’impronta medioevale, con i suoi edifici in pietra e le sue suggestive scalinate, ma che dispone anche di accoglienti punti di ristoro e di una nutrita varietà di negozietti di artigianato e gastronomia locale. Non sono mancate infine la visita a uno degli eremi dove, secondo la tradizione, sarebbe vissuto il papa Celestino V e una gita al lago di Barrea, nella zona dell'alto Sangro.
Terminata la vacanza filosofica, i partecipanti tornano alle proprie occupazioni e alle proprie città – Bergamo, Palermo, Varese, Roma, persino Parigi – con la mente e con gli occhi pieni di bellezza e di pensieri nuovi, più consapevoli delle proprie idee sulla vita e sulla società e più attenti alle dinamiche del pensiero sottese ai fatti storici.
Con l'auspicio che, anche in quest'epoca di confusione, di corruzione e di 'passioni tristi', il "principio speranza" di Ernst Bloch abbia accresciuto in loro la sensibilità etica e la passione civile e politica.
Maria D'Asaro
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