Presentazione della giornata di spiritualità a cura del Gruppo Spiritualità Amici della F.A.R.O., che si terrà Sabato 22 Ottobre 2016 (ore 13 - 17) presso "Vol.To", Via Giolitti 21, Torino.
Dopo le diverse occasioni in cui ci siamo chiesti cosa significasse spiritualità al cospetto della morte (e della vita) per i nostri ospiti - e noi stessi - credenti nelle diverse religioni (cattolica, islamica, buddhista, …), ci chiediamo ora cosa significhi (o possa significare) spiritualità per tutti coloro che si professano semplicemente “esseri umani”: laici, atei, agnostici, scettici o indifferenti. Così come per tutti gli esploratori di terreni di confine che prendono sul serio le religioni senza aderire a nessuna di esse; per coloro che si confrontano con il dialogo interreligioso; per coloro che si interrogano e basta; per coloro che hanno smesso di farlo; per coloro che provano a evitare una china sincretistica; per coloro che non smettono di cercare non rinunciando alla propria esperienza e dimensione critica, pur immalinconiti dal sentirsi “esodati dal divino”; per coloro che cercano la strada della spiritualità in una vita meditativa, simbolicamente “autentica”.
Nel corso della giornata ci chiederemo cosa significa spiritualità non religiosa (laica), una spiritualità al di fuori dell’adesione a un credo e al di fuori di una comunità di coloro che hanno fatto una professione di fede; ci faremo sollecitare a pensare a un diverso volto della vita dello spirito e dell’anima, provando a dare un nome alle forme e alle manifestazioni che possono assumere le strade di una ricerca spirituale “oltre l’oltre”, al di fuori dei cammini consolidati dalle diverse chiese. E alle conseguenze di queste posizioni nel momento del distacco dalla vita: quali parole veicoliamo a fronte di domande di spiritualità “altra”? Quali le cerimonie, i riti e le ritualità “irrituali”?
La giornata si propone i seguenti obiettivi:
1) far assumere a noi volontari e agli operatori consapevolezza della relatività sociale/culturale delle nostre opzioni religiose o spirituali (riconoscerle, nell’ottiche di tenerle per sé, sapendo fare “epochè” difronte al morente e ai suoi famigliari, qualora diverse dalle proprie) e dell’esistenza di una spiritualità “altra” (ugualmente ricca e importante per la vita delle persone, e per i modi della loro morte), rispetto a quella espressa da chi si professa membro di comunità religiose monoteistiche confessionali e tradizionali;
2) riflettere sulla nostra competenza nell’avvicinarci ai morenti in termini rispettosi delle loro visioni spirituali qualora diverse dalle nostre;
3) arricchire la nostra vita interiore e cercarne le possibili strade, riflettendo sulla necessità umana di coltivare la spiritualità e la “mente-cuore”, anche a prescindere dalle religioni.
Ci aiuteranno a far ciò:
Augusto Cavadi, filosofo-consulente (“Phronesis”) di Palermo, ideatore delle “Vacanze filosofiche per non…filosofi” e delle “Domeniche di chi non ha chiesa”. E’ autore del volume Mosaici di saggezze. La filosofia come nuova antichisisma spiritualità, Diogene Multimedia, Bologna 2015.
Daniele Degiorgis e Flaviana Rizzi, rappresentanti della UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti: www.uaar.it).
Luisa Sesino, filosofa-consulente di Pinerolo (Torino). Ha un’esperienza pluridecennale di lavoro con medici, operatori sanitari, psicologi e malati in varie città d’Italia.
Nel corso della giornata il linguaggio poetico ci aiuterà a dire cosa è “spiritualità” attraverso la lettura di alcuni componimenti, in piccoli intermezzi, a cura di Grazia Colombo e Claudia Piccardo.
SPIRITUALITA' LAICA
Dopo le diverse occasioni in cui ci siamo chiesti cosa significasse spiritualità al cospetto della morte (e della vita) per i nostri ospiti - e noi stessi - credenti nelle diverse religioni (cattolica, islamica, buddhista, …), ci chiediamo ora cosa significhi (o possa significare) spiritualità per tutti coloro che si professano semplicemente “esseri umani”: laici, atei, agnostici, scettici o indifferenti. Così come per tutti gli esploratori di terreni di confine che prendono sul serio le religioni senza aderire a nessuna di esse; per coloro che si confrontano con il dialogo interreligioso; per coloro che si interrogano e basta; per coloro che hanno smesso di farlo; per coloro che provano a evitare una china sincretistica; per coloro che non smettono di cercare non rinunciando alla propria esperienza e dimensione critica, pur immalinconiti dal sentirsi “esodati dal divino”; per coloro che cercano la strada della spiritualità in una vita meditativa, simbolicamente “autentica”.
Nel corso della giornata ci chiederemo cosa significa spiritualità non religiosa (laica), una spiritualità al di fuori dell’adesione a un credo e al di fuori di una comunità di coloro che hanno fatto una professione di fede; ci faremo sollecitare a pensare a un diverso volto della vita dello spirito e dell’anima, provando a dare un nome alle forme e alle manifestazioni che possono assumere le strade di una ricerca spirituale “oltre l’oltre”, al di fuori dei cammini consolidati dalle diverse chiese. E alle conseguenze di queste posizioni nel momento del distacco dalla vita: quali parole veicoliamo a fronte di domande di spiritualità “altra”? Quali le cerimonie, i riti e le ritualità “irrituali”?
La giornata si propone i seguenti obiettivi:
1) far assumere a noi volontari e agli operatori consapevolezza della relatività sociale/culturale delle nostre opzioni religiose o spirituali (riconoscerle, nell’ottiche di tenerle per sé, sapendo fare “epochè” difronte al morente e ai suoi famigliari, qualora diverse dalle proprie) e dell’esistenza di una spiritualità “altra” (ugualmente ricca e importante per la vita delle persone, e per i modi della loro morte), rispetto a quella espressa da chi si professa membro di comunità religiose monoteistiche confessionali e tradizionali;
2) riflettere sulla nostra competenza nell’avvicinarci ai morenti in termini rispettosi delle loro visioni spirituali qualora diverse dalle nostre;
3) arricchire la nostra vita interiore e cercarne le possibili strade, riflettendo sulla necessità umana di coltivare la spiritualità e la “mente-cuore”, anche a prescindere dalle religioni.
Ci aiuteranno a far ciò:
Augusto Cavadi, filosofo-consulente (“Phronesis”) di Palermo, ideatore delle “Vacanze filosofiche per non…filosofi” e delle “Domeniche di chi non ha chiesa”. E’ autore del volume Mosaici di saggezze. La filosofia come nuova antichisisma spiritualità, Diogene Multimedia, Bologna 2015.
Daniele Degiorgis e Flaviana Rizzi, rappresentanti della UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti: www.uaar.it).
Luisa Sesino, filosofa-consulente di Pinerolo (Torino). Ha un’esperienza pluridecennale di lavoro con medici, operatori sanitari, psicologi e malati in varie città d’Italia.
Nel corso della giornata il linguaggio poetico ci aiuterà a dire cosa è “spiritualità” attraverso la lettura di alcuni componimenti, in piccoli intermezzi, a cura di Grazia Colombo e Claudia Piccardo.
Programma
Ore 13,00 - 13,45 | - Accoglienza - Introduzione alla giornata a cura del Gruppo Spiritualità Amici della F.A.R.O. |
Ore 13,45 - 14,45 | - Relazione "Prima delle (o senza le) religioni: una spiritualità per i laici?" a cura di Augusto Cavadi |
Ore 14,45 - 15,45 | Relazione “Spiritualità atea” a cura di due rappresentanti dell’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti), Daniele Degiorgis e Flaviana Rizzi |
Ore 15,45 - 17,00 | - Suggestioni dalla mattinata e discussione in gruppo: “Storie ed espressioni di spiritualità laica nell’accompagnamento di morenti e familiari laici” a cura di Luisa Sesino |
Chi volesse partecipare a questo momento di riflessione dovrebbe preannunziare la sua presenza con l'invio di una semplice mail a patrizia.rosso@fondazionefaro.it (specificando che si tratta di amica/amico di Augusto Cavadi).
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