Potrebbe sfuggirci, ma la condotta personale, valorosa o micragnosa che sia, è prodotta da precisi moventi, mezzi e fini, che ci caratterizzato e che perseguiamo, tutti ci comportiamo, dunque, ottemperando etiche. Di valorose e convenienti le possiamo attingere dalla storia dell’umano pensiero, ma i poeti insegnano che anche l’attenta osservazione della natura può suggerircene di non meno proficue e puntuali, a iniziare dal mare. Augusto Cavadi lo fa nel suo ‘libricino’
"Il mare, com’è profondo il mare..." - titolo preso in prestito da Lucio Dalla - (Diogene Multimedia, Bologna 2017).
L’Autore nel suo andare per mare pesca l’etica dell’avventura, quella della precarietà, della finitudine e del rispetto, della gratuità e dell’attesa, della solidarietà, convivialità, affidamento e accompagnamento, l’etica dell’oltranza, dell’approfondimento e del naufragio, per portarle nel vivere quotidiano. Libro da meditazione che alla larga da superflui pedanteggianti sta sul pezzo condensato e fragrante, da ruminare con piacere e profitto a qualsiasi pagina.
Bruno Vergani
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